La mappatura degli edifici, in particolare di quelli inutilizzati o in condizioni di degrado, fornisce una base fondamentale per progetti di rigenerazione architettonica e urbana e di innovazione sociale, poiché permette di identificare le risorse esistenti, la loro localizzazione e le condizioni in cui versano, per elaborare strategie di pianificazione territoriale e individuare le opportunità di crescita in termini economici, culturali, di inclusione e di sostenibilità.
Tra i paesi partecipanti al progetto CARISMED c’è anche la Giordania: al momento dell’analisi, in Giordania si contano a livello nazionale un totale di 888.028 edifici, l’80% dei quali è residenziale, mentre il restante 20% è destinato ad altre attività. Tra i materiali usati si registra una prevalenza di mattoni e calcestruzzo, ma anche un numero considerevole di costruzioni in pietra. Raramente i palazzi sono muniti di ascensore e sebbene una buona parte degli impianti di riscaldamento e raffreddamento non faccia uso di fonti rinnovabili, nell’ultimo decennio il Paese ha mostrato una sempre più crescente sensibilità verso l’impiego di energia pulita, in particolare quella solare. Lo testimonia un’iniziativa del Ministero dell’Istruzione che, in collaborazione col Ministero degli Affari Esteri dei Paesi Bassi, ha finanziato l’installazione di impianti fotovoltaici in cento scuole tra Irbid, Mafraq e la Valle del Giordano. L’intervento è stato rivolto alle aree maggiormente colpite dalla crisi siriana e dall’esodo dei rifugiati, che ha portato a un conseguente incremento della popolazione – anche di quella scolastica – e dunque del fabbisogno energetico.
In fase di completamento è invece la scuola Al-Hasad ad Amman, una villa privata che è stata riconvertita ad edificio scolastico per ampliare e modernizzare la scuola che vi sorgeva accanto. Al-Hasan diventerà un avveniristico istituto privato, con pannelli solari in grado di coprirne interamente i consumi, luci a LED a risparmio energetico, sensori di controllo idrico e una ridisposizione degli spazi interni ed esterni che lo renderà adatto alle attività didattiche.
Il Parco Fatima Alzahra’ a Marka è stato invece oggetto di un’iniziativa di riqualificazione promossa da Future Pioneers in collaborazione con la comunità locale: le condizioni originarie non ne permettevano la fruizione da parte di famiglie e bambini ma, grazie al programma delle Nazioni Unite UN-Habitat, è stato possibile metterlo in sicurezza e realizzare un giardino pubblico con un’attenzione particolare all’inclusione delle persone con disabilità. In un’ottica di sostenibilità, il parco include inoltre un sistema di illuminazione a LED e sedute realizzate con materiali riciclati.